venerdì 15 gennaio 2016

"ORO ZAFFERANO" di Emiliana De Vico il 10 giugno del 2015



Oro Zafferano
Emiliana De Vico
Amazon
168 pagine
Ebook € 2,99

La realtà non è mai come appare. Isabella Barattucci, moglie del Barone Caracciolo, sa come rendere sporco ciò che è nobile. Sa come abbruttire un sentimento d'affetto puro. Bandita per adulterio da San Pio delle Camere, luogo che le è caro per i colori e per i ricordi, si trova a combattere una solitudine dell'anima più che del corpo. Troverà il coraggio di sfuggire alla clausura del Convento di San Clemente, di ripercorrere i sentieri del passato e cercare verità nascoste. La guerra tra angioini e aragonesi, sembra voler spazzare via il suo mondo fatto di fiori preziosi. Quando tutto sembra perduto, l'arrivo inaspettato di un fuggitivo francese diventerà fonte di speranza. Intanto l'estate arriva, i crochi fioriscono e lo zafferano ravviva la sua anima. Tutto tornerà ad avere un significato tra le mura di San Pio e tra le braccia del Barone Caracciolo, signore del suo cuore.


La recensione:

Sullo sfondo della guerra tra Aragonesi ed Angioini, Emiliana De Vico è riuscita nuovamente con la sua scrittura a catturare tutta la mia attenzione con una storia d'amore, tormentata e minata
dall'invidia e dalla gelosia di infide persone che si credevano affetti.
Accusata di tradimento nei confronti di un marito che era il suo mondo, Isabella Barattucci è una donna che non permetterà a nessuno di calpestare il suo nome.
Fornita di una lingua tagliente ed un carattere temprato da una vita di stenti, non abbassa il viso come farebbe una qualsiasi donna del suo lignaggio, ma combatte, a suon di repliche, le accuse mosse contro di lei.
Ed è proprio questo suo atteggiamento combattivo e disonorevole a far infuriare ancor di più Filippo, che non crede ad una parola che esce dalle sue labbra, essendo stato spettatore del suo tradimento e quindi più che certo della sua disonestà.
Dotata di una dolcezza ed ingenuità, propria delle virginali ragazze del 1600, pur non ricordando nulla, a causa di un'amnesia che l'ha colpita dopo aver battuto la testa durante la sua fuga, sa che in cuor suo non avrebbe mai potuto tradire il suo sposo, colui che l'aveva accolta nel suo mondo quando un anno prima, avevo visto spirare una madre malata e tormentata da qualcosa del suo passato della quale non l'aveva mai resa partecipe.
A nulla valgono le urla e le sfide a suon di accuse o difese.
Filippo è deciso ad allontanarla dalla sua vista, ma soprattutto dal suo cuore, marchiato a fuoco da lei e dalla sua bellezza.
Furioso come un toro e selvaggio come un lupo, la vuole far sparire nello stesso modo in cui vuole cancellare il senso di disgusto che gli si è appiccicato addosso da quel maledetto giorno.

" Cancellare il ricordo del passato e delle speranze che aveva covato per il suo matrimonio, nato per caso. Invece era stata lei che era stata graziata e non ricordava nulla."

Non si risparmia in insulti e non fa altro che riversarle addosso il suo disprezzo, sempre con maggior foga.
Non si cura del dolore che le infligge perchè non sarà mai abbastanza da superare il suo e il solo fatto che non ceda e lo supplichi di riprenderla con lui, lo fa infuriare ancor di più.
Filippo è un uomo tormentato e ferito.
Lotta contro se stesso laddove il cuore già ha scelto.

" Ormai la sentiva ovunque. Aveva combattuto come un forsennato per estirparla dalla mente e lei vi si era intrufolata più a fondo. Voleva punirla ed era stato punito. Voleva umiliarla ed era stato umiliato nello spirito che la cercava senza sosta tra le donne del mondo.... Ogni mossa, ponderata e spontanea, gli si era ritorta contro in un castigo divino."

Nessuno deve più posare gli occhi sul viso meraviglioso di sua moglie.
Nessuno deve più cadere nella trappola di quegli occhi color fiordaliso.
Ma soprattutto, nessuno dovrà mai più toccarla all'infuori di lui.
La De Vico riesce con grande maestria a dar vita a due personaggi con un accuratezza di particolari da far apparire lo scenario innanzi agli occhi del lettore.
Non di meno sono la presenza di un cugino pronto a tutto, anche a perdere la vita, andando contro il suo padrone e l'amata Agnese, divenuta un pò la mamma di tutti.
Tutti chi più, chi meno, hanno dato un proprio contributo alla riuscita del libro come l'infamia di Raniero o lo scodinzolio della coda di Gastone.
La sua bravura non si risparmia neanche nelle descrizioni dei paesaggi naturali, ma in questo caso son di parte, essendo descritta l'isola sulla quale vivo con autentica magia.


" Ischia se ne stava sdraiata come una cortigiana lusinghiera e cara. 
Ben pagata e ben servita sul piatto di cristallo del mare."

Due libri letti e due centri assoluti.
Mi rammarico di aver conosciuto dopo tanto il nome di questa autrice, che riesce con semplici parole a tener alto lo spirito battagliero delle scrittrici italiane.
Forza così e a presto con un terzo libro.





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