venerdì 24 giugno 2011

Recensione: Wojtyla segreto. La prima controinchiesta su Giovanni Paolo II

"Wojtyla segreto. La prima Controinchiesta su Giovanni Paolo II"
Giacomo Galeazzi - Ferruccio Pinotti
Chiarelettere 16,00 Euro

Diversamente dal solito ci ho messo un bel pò a finire questo libro, ma comprenderete, che non essendo un romanzo e trattando un argomento piuttosto spinoso non sono riuscita a  leggerlo molto velocemente.
La scrittura è scorrevole e semplice, anche se devo ammettere che a tratti è un pochino soporifero, ho apprezzato l'essenzialità con cui gli autori hanno riportato i fatti, senza tanti fronzoli.
Gli autori di questo libro Giacomo Galeazzi e Ferruccio Pinotti rispettivamente vaticanista de "La Stampa" ed il secondo scrittore e giornalista, in questo libro, partendo dalla beatificazione lampo di Karol Wojtyla mostrano come "la carriera" di uno dei Papi più amati della storia nasconda molte ombre.
A prescindere dalle proprie opinioni personali bisognerebbe accostarsi a questo libro in due modi: primo rendendosi conto che un solo libro non può essere esaustivo nel raccontare periodi storici e fatti tanto complessi; secondo bisognerebbe cercare, per quanto possibile, di accostarsi alla lettura mettendo da parte le proprie opinioni personali ed analizzare i fatti così come si sono svolti. Io ho cercato di seguire questi principi anche se non  è molto facile.
Dalla lettura sono emrse verità più o meno sconcertanti, molti di voi già conosceranno le vicende che legano con filo doppio lo IOR di Marcinkus, il Papa e l'Ambrosiano di Roberto Calvi.
Ma in questo libro c'è molto di più: è narrata, a grandi linee, la storia di come Wojtyla usò i soldi sporchi reciclati dall'amico Marcinkus per finanziare il movimento Solidarnosc, di come coprì per anni importanti figure ecclesiastiche dalle accuse di pedofilia, di come il suo fondamentalismo teologico non ha mai permesso che la Chiesa facesse passi avanti in ambito sociale e morale, destinandola così ad essere un'istituzione che a tutti gli effetti è più interessata al potere che ai precetti di Cristo. 
E' mia opinione personalissima che Giovanni Paolo II vada ricordato più per il suo grande carisma, capace di entusiasmare folle di migliaia di persone (cosa per altro che nessun Papa prima di lui aveva mai fatto) che per la sua capacità di portare la parola di Dio in terra.
E quanto ho pensato concludendo questa lettura è proprio questo; Wojtyla era semplicemente un uomo; sò che probabilmente scatenerò le ire di coloro che la pensano diversamente, ma per me era solo un uomo come tutti noi; che occupando un posto di enorme potere economico e politico ha usato ogni mezzo a sua disposizione per ottenere quello che voleva.
Comunque libro consigliatissimo!
La quarta:
Guardiamo ai fatti. Questo libro, scritto dal vaticanista de "La Stampa" Giacomo Galeazzi e dal giornalista d'inchiesta Ferruccio Pinotti, ricostruisce la storia di Karol Wojtyla e si propone come un appello documentato contro la beatificazione.
A uso dei credenti e non credenti. Proviamo a mettere da parte i miracoli, veri o presunti. Proviamo a non guardare solo allo straordinario carisma di trascinatore di folle che ha lasciato tutti profondamente ammirati.
Gli anni di Cracovia, i primi sponsor politici all'interno della Chiesa, le amicizia scomode (il vescovo americano Marcinkus, il vescovo slovacco Hnilica - entrato anche nella vicenda della morte del banchiere dell'Ambrosiano Roberto Calvi - il consigliere della sicurezza americano Brzezinski), la pioggia di soldi al sindacato polacco Solidarnosc.
Wojtyla segreto fotografa anche una serie di personaggi da romanzo criminale: Sindona, Gelli, Pippo Calò, Flavio Carboni, Francesco Pazienza.
Questa controinchiesta raccoglie molte voci critiche anche interne al Vaticano, ostili alla beatificazione ma di fatto mai davvero ascoltate.
Resta il dubbio di una decisione politica. E l'amarezza per tanti vescovi che hanno combattuto contro regimi feroci, come Wojtyla contro il comunismo, giocandosi la vita.
Nel libro si ricorda tra gli altri Oscar Romero, vescovo di San Salvador, trucidato mentre celebrava una messa.
Anche lui possibile santo, ma c'è chi si oppone alla sua beatificazione. Cardianli per lo più vicini a Wojtyla e al suo successore Joseph Ratzinger. La fazione vincente.
Oggi in gioco c'è il futuro della Chiesa: da una parte il potere, dall'altra il messaggio di Cristo.
I fatti dimostrano che con la beatificazione lampo di Wojtyla la Chiesa celebra soprattutto la sua ossessione secolare per il potere.

Nessun commento:

Posta un commento