Julie James
194 pagine
Mondadori
Ebook € 2,99
Payton Kendall e J.D. Jameson sono avvocati dello stesso studio.
Femminista convinta, Payton ha lottato per avere successo in una professione dominata dagli uomini.
Ricco e presuntuoso, J.D. ha fatto del suo meglio per ignorarla. In pubblico sono inappuntabili. Devono esserlo. Per otto anni si sono tenuti a distanza di sicurezza e si sono tollerati solo per una ragione: riuscire a diventare soci dello studio. Tutto però cambia quando viene chiesto loro di collaborare a un caso importante. Costretti a lavorare gomito a gomito, si scoprono presto invischiati in un'insidiosa attrazione, ma l'offerta a cui ambiscono verrà fatta a uno solo: la competizione si fa rovente e la battaglia dei sessi ha inizio....
La recensione:
Con "Questione di pratica" la James si aggiudica un podio tutto d'oro, come regina del mescolamento tra humor e romanticismo.
Unica pecca è la brevità. Di fatti questa lunghezza striminzita sta cominciando a darmi sui nervi, soprattutto quando trovo un libro che mi appassiona così tanto.
J.D. e Payton sono due personaggi meravigliosi e le loro schermaglie mi mancheranno moltissimo.
Una guerra all'ultima battuta ironica, che ha portato due ambiziosi avvocati al punto di non ritorno, pur di riuscire ad acciuffarsi il posto di socio dello studio.
Carte in tavola e giochi aperti.
Sono queste le basi di questo esilarante romanzo, dove i due protagonisti non si risparmieranno in nulla, sia per intelligenza che per idiozia e credetemi gli scherzetti che si fanno a volte neanche il più dispettoso dei bambini lo avrebbe mai potuto pensare.
Caffè versati e tacchi tagliati, sono solo i frammenti di un enorme iceberg che è durato 8 anni.
Un periodo davvero lungo, nel quale si sono ignorati, ma spazzato via da poche settimane di convivenza lavorativa.
E' il secondo libro della James che ho letto e posso confermare la mia adorazione per lei.
Il suo stile fresco, ironico e mai banale è un vero mix che rende la vicenda unica nel suo genere, sebbene non ci sia una trama molto originale.
Ho apprezzato il riferimento ad Il Classico per eccellenza, "Orgoglio e Pregiudizio", nell'accostare la figura di uomo ideale a Mr. Darcy, come è stato senza dubbio geniale la descrizione di una madre Hippy.
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