Onyx
Jennifer Armentrout
29 gennaio 2014
336 pagine
Giunti Editore
Cartaceo € 12,00
Avere un legame con Daemon Black è proprio un bel guaio... Daemon è determinato a dimostrare che ciò che prova per me è qualcosa di più della nostra bizzarra connessione aliena. Lo so, dovrei proprio rinunciare a lui, però negli ultimi giorni è così... passionale! Ma abbiamo problemi più gravi. Molto più gravi. In città si aggira qualcosa di minaccioso: il Dipartiemnto della Difesa è qui. Se dovesse scoprire i poteri di Daemon e la nostra relazione, non avrei scampo. E nemmeno lui. In più a scuola c'è un ragazzo nuovo che nasconde un segreto. Lui sa cosa mi è successo e può aiutarmi, ma dovrei mentire a Daemon e stare lontano da lui. Come se fosse possibile. Contro ogni buon senso, mi sto innamorando di Daemon. Perdutamente. Poi, all'improvviso, cambia tutto. Ho visto qualcuno che non dovrebbe essere vivo. E devo dirlo a Daemon, anche se so che non smetterà mai di cercare la verità. Che cosa è successo a suo fratello? Chi lo ha tradito? E che cosa vuole il Dipartimento da loro e , soprattutto, da me? Nessuno è ciò che sembra. E non tutti sopravviveranno alle bugie.
Ammetto che questa volta faccio fatica a dire
quale sia copertina migliore,
se quella nostra o questa ( di lato) in lingua originale
Recensione:
Nella mia modesta carriera di lettrice, posso affermare che
sono poche le scrittrici che mi abbaino mai lasciato senza fiato o alla fine
del libro con un magone tanto grande quanto la voglia di sapere cosa accade
subito dopo. Potrei citare la Clare o la Ward, tanto per fare dei nomi
all’interno di questo genere, e chi come me è divoratrice di libri e le conosce sa anche quanto possano essere
sadiche nel terminare libri ad un passo di una scoperta impressionante.
Ecco, la Armentrout è stata identica. Nel bel mezzo di un
fatto/atto/azione o come volete chiamarlo, mi ha posto la parola The End. Non
sto qui a dirvi cosa stava accadendo per non togliervi il gusto della lettura,
ma come si pretende da un lettore, calma e sangue freddo, quando ci si
interrompe sul più bello e si hanno all’incirca 10000 domande alle quali si
vogliono delle risposte? Istinti omicidi, il mio unico pensiero.
Ora, tralasciando la voglia di strangolare la scrittrice e
la voglia di passare una bustarella alla Giunti per far sì che la traduzione
del prossimo libro passi direttamente nelle mie mani, posso affermare che
questo secondo libro della trilogia di “Lux” ha superato il primo di parecchie
miglia, sbaragliandolo completamente.
Se “Obsidian” mi aveva lasciato di stucco sia per come era
strutturato, per i personaggi nuovi ed originali o per l’intera storia, “Onyx”
è stata una vera e propria rivelazione.
Il rapporto tra Daemon e Kity si evolve, nuovi personaggi
entrano a gioco ed altri presenti invece mostrano nuovi aspetti del loro carattere.
Siamo stati abituati a fronteggiare un Daemon con un
carattere impossibile, che più “stronzo” non ci potesse essere, ma in questo
libro ne abbiamo una versione diversa, più smorzata e decisamente più
arrendevole, anche se il suo spirito ironico è sempre presente, come la sua
indole a menar le mani.
La pazienza non è il suo punto di forza, scatta per un
nonnulla o quando sente che i suoi cari siano minacciati.
Acquista consapevolezza dei propri sentimenti verso
quest’umana. Il legame che si è instaurato tra di loro è decisamente più forte
di quanto lui stesso è pronto ad ammettere, ma non una volta si tira indietro e
preferirebbe morire piuttosto che avere un rimpianto per un qualcosa che si è
negato.
Esilaranti sono i nomignoli che associa a Blake nel corso
dell’intero libro, a volte le sue frecciatine sono state così ad effetto che
non ho potuto resistere e piangere dal ridere.
Il suo senso di responsabilità sfiora l’assurdo, ma è una
cosa innata che ha, e, seguendo l’istinto sa di non sbagliarsi mai. Ho apprezzato tantissimo il suo farsi da parte e
lasciare a Kity la possibilità di contraddirlo, il suo soffocare la rabbia per
darle modo di avere una rivincita sulle sue paranoie, ma così non è stato.
Davvero un cambiamento notevole, di quelli che proprio ti
lasciano di stucco dopo averlo letto in due libri precedenti in un modo totalmente diverso.
Per quanto riguarda Kat invece, lei dovrà fare i conti con
una realtà che non sarà più la sua vita, poiché nulla potrà essere più normale.
Riesce ad accettare il suo cambiamento non dando troppo di
matto, ma comunque il processo non sarà una cosa facile.
La maggior parte delle volte è terrorizzata da questi
cambiamenti, chi al posto suo non lo sarebbe, ma non se ne tira dietro, anzi
cerca in tutti i modi di apprendere tecniche di combattimento e di difesa, di
modo da non essere più un peso, come crede che sia, ma una spalla sulla quale
Daemon o Dee potranno fare affidamento contro le forze nemiche.
Il dipartimento della difesa le sta col fiato sul collo. Non
è preoccupata per lei, ma per Daemon. Tutti i suoi pensieri sono rivolti alla
sicurezza di questo ragazzo,e spesso non
farà altro che peggiorare la situazione affidandosi ai propri pensieri, errati,
o a persone sbagliate che tradiranno la
sua fiducia.
Quando ho letto della disperazione nelle parole di Daemon
perché lei non si era fidata di lui, nascondendogli determinate azioni che
hanno innescato un processo doloroso per tutti, mi sono sentita impotente e al
tempo stesso folle tanto da voler entrare, se avessi potuto, all’interno del libro e prenderla a sberle.
La Armentrout è stata fantastica. Tralasciando il modo in
cui mi ha lasciato nel finale posso dire che è una delle scrittrici migliori
degli ultimi anni. Mi ha talmente coinvolta con il suo modo di scrivere e con
quel tratto di oscuro misto ad azione che è tutto il suo libro, che mi ha fatto
leggere i primi due capitoli di “Opal” in lingua originale.
Ora mi chiedo……….. se Onyx è stato capace di farmi
dimenticare a momenti il mio amore per
Obsidian, cosa mai mi dovrò aspettare dal terzo libro? E quanto dovrò aspettare
per la lettura di quest’ultimo?
la copertina di questo libro mi fa impazzireeee
RispondiEliminaIo sono indietro!
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