domenica 26 gennaio 2014

" Losing It" di Cora Carmack




Losing It Credevo che il cielo fosse azzurro
Cora Cormack
269 pagine
Edizioni Anordest
cartaceo € 13,90


Bliss Edwards ha ventidue anni e le manca solo un semestre per finire il college. E' intelligente e carina, ma tremendamente timida e insicura. questa sua insicurezza la rende goffa e in particolare con i ragazzi non sa davvero come comportarsi. In più c'è un problema: è l'unica tra le sue amiche ad essere ancora vergine. Anzi, per lei non è esattamente un problema, però quando lo confessa a Kelsey, la sua migliore amica, questa non le lascia scelta: la situazione dev'essere risolta a tutti i costi. E il modo più veloce e semplice per perdere la verginità è l'avventura di una notte. Ma il suo piano si rivela tutt'altro che semplice. Quella sera Bliss incontra Garrick, un ragazzo stupendo con cui scatta subito una forte attrazione, ma arrivata al dunque, Bliss scappa via con una scusa a dir poco strampalata. Come se la cosa non fosse stata abbastanza imbarazzante, il giorno dopo, a lezione, scopre che in realtà Garrick è Mr. Taylor, il suo nuovo professore di teatro...





La trilogia di "Losing It" è composta da:

  1. Losing It  ( Losing it, Credevo che il cielo fosse azzurro)
  2. Faking It
  3. Finding It









recensione:

Primissimo di una nuova serie New Adult, “Losing it” di Cora Carmack  è l’ennesimo libro che aspettavo venisse tradotto anche in Italia, ma che mi ha deluso un po’.
Bliss Edwards è una ragazza di ventidue anni alle prese con l’ultimo semestre di college. Intelligente e bellissima ha un unico problema, se così possiamo definirlo, di essere  ancora vergine. Nell’attimo in cui confida tale segreto alla sua miglior amica Kelsey, quest’ultima inizia la sua personale battaglia: Troviamo uno “stallone” per Bliss, un ragazzo qualsiasi che possa risolvere questo piccolo inconveniente in una notte.
Il suo piano non è propriamente brillante perché Bliss non riesce ad interagire facilmente con l’altro sesso, fino a quando, all’interno di un locale, seduto a leggere Shakespeare, incontra Garrick.
La chimica tra di loro scatta immediatamente e sembra la volta buona, ma una volta giunti a casa di lui, lei scappa improvvisamente con una scusa al dir poco veritiera, su di un gatto che ha lasciato da qualche parte.
Nel momento preciso in cui lei comincia a strillare e dar di  matto, giuro avrei scaraventato il libro fuori dalla finestra. Siamo seri per piacere……. Sei in una stanza, su di un letto, avvinghiata ad un figo tremendo e tu? Pensi a svignartela? Non ha tutte le rotelle in testa,unica spiegazione.
Il fatto in sé potrebbe anche essere dimenticato dopo un po’ se le sciagure non terminassero qui, perché il giorno dopo, a lezione, lei scopre che il suo nuovo professore di teatro non è altri che Garrick o semplicemente Mr Taylor.
Il libro non è propriamente un capolavoro di originalità, la trama è abbastanza scontata come anche il finale, ma l’unica cosa che lo caratterizza rispetto a tanti è l’ironia col quale questi due personaggi affrontano  i loro giorni.
L’imbarazzo del principio, dopo aver scoperto i loro rispettivi ruoli, lascia il posto ad una pseudo-amicizia, la chiamo così perché l’attrazione tra di loro è decisamente troppa e mentre una pensa ai modi per come star lontano dall’altro perché potrebbe in un momento di follia portare a termine quello che ha lasciato in sospeso in quella stanza, l’altro  sembra avere sempre una parola dolce e disponibilità extra.
Bliss è una ragazza con uno scopo nella vita. Forte e determinata negli studi è invece succube della sua goffaggine nella vita sociale ,un’“arma” decisiva, che accompagnata da una mente altrettanto lesta riesce a far capitolare la testa del suo professore.
Garrick invece, è il tipico bravo ragazzo, bellissimo ed  intelligente.  Riesce col suo sorriso e accento tipicamente inglese a decimare la popolazione femminile dei suoi corsi. Esilaranti sono le scene che ho letto che si rifanno a questo suo modo di parlare sexy e da strappa-mutandine, come tante sono le scene in cui mi sarei presa a schiaffi per come viene mollato sul più bello, sempre perché l’unico neurone sociale che la nostra eroina possiede, si va a fare un giro quando la temperatura corporea tra i due aumenta velocemente.
Quello che mi è piaciuto di questo ragazzo è la sua dolcezza. Non sempre riesce  a mascherare il suo coinvolgimento e molte volte è stato sul punto di tradirsi, come nella scena del bacio rubato in classe.
Diciamo la verità, il filone proibito del professore/alunna che si cercano, ma che si devono evitare è sempre una buona base per la fortuna di un libro e la Cormack ha deciso di sfruttarlo appieno. Sarebbe anche potuto passare come ottimo libro se pochi mesi fa non avessi letto “Tutto ciò che non sappiamo dell’amore” della Hoover, non c’è paragone.
E come da buon libro non originale, non poteva mancare il triangolo amoroso.
Ora io non voglio sminuire assolutamente il testo, ma un pizzico di diversità la scrittrice avrebbe anche potuto metterla.

Una lancia la voglio spezzare per il personaggio di Kelsey. È la migliore amica che tutte vorrebbero. Inarrestabile e decisa, ha la risposta per qualsiasi problema e difficilmente si riesce a scrollarsela di dosso quando il cervello ha messo in moto la sua pazzia.







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