Susan Elizabeth Phillips
378 pagine
Leggereditore
Cartaceo € 11,90
Blue e Dean: possono esistere due persone più diverse? Maldestra, malvestita e cinica lei; impeccabile nei modi e nell'aspetto lui. Pittrice svagata e nomade lei; atleta scattante che ha trovato una famiglia nella squadra lui. Eppure, il giorno in cui Dean raccatta Blue per la strada, quello che sta facendo salire a bordo il suo destino. Una fattoria da rimodernare nel Tennessee, due genitori in cerca di stabilità, una bimba e una cagnolina " abbandonate", una vecchia signora burbera e tanta, tanta musica, e il gioco è fatto. Come sempre, Susan Elizabeth Phillips ci dona un romanzo pieno di amore e risate.
Non succede tutti i giorni di incrociare un castoro decapitato che scende a passo di marcia lungo il ciglio della strada, nemmeno nella vita a dir poco esagerata di Dean Robillard.
La recensione:
Ultimo e strabiliante libro della serie
Chicago Stars, “ Seduttore dalla nascita” si classifica sul podio personale
della Phillips, a mio parere, come uno dei più belli che abbia mai
scritto.
Ho adorato tutta la serie, non saprei dire quale
mi sia piaciuto di più, perché ogni volta che ne terminavo uno, dicevo: Questo è il più bello!, ma ora mi gira la testa a furia di trovare frasi o
piccole parti che possano davvero smontare la tesi che quest’ultimo sia
realmente il più bello.
L’ho amato dalla prima pagina all’ultima,
senza mai staccarmene se non per quelle maledettissime ore di lavoro, e pure in
quei momenti non facevo che immaginarmi cosa avesse in serbo per me la
scrittrice.
Veniamo a noi……
Cosa accade quando un meraviglioso quarterback
si imbatte in un insulso castoro senza testa?
Il finimondo!
Dean Robillard è un’autentica super-nova di
testosterone. E’ letale in campo come nella vita privata e la nostra eroina ce
la mette proprio tutta nello stargli alla larga, ma nulla può contro un innato
senso di possesso e un arsenale di sensualità, stivali di coccodrillo a parte.
Blue, invece, è l’amica che tutti
vorrebbero avere, sempre pronta a difenderti e con uno spiccato senso dello
humor. La sua è una lingua davvero velenosa, i discorsi con Nita ne sono un
esempio, e molteplici sono le scaramucce con Dean che mi han reso la lettura
del libro un’autentica goduria.
“ Possiamo parlare d’altro?” propose lui
tenendole aperta la porta laterale. “ Del perché hai così paura del sesso, per
esempio?”.
“ Solo con te. Sono allergica alla tua crema
di bellezza”
Tantissime le parti che ho adorato, ma “ Seduttore
dalla nascita” non è solo un libro a chi ha la battutina più pronta, c’è molto di più e la
Phillips è stata maga nell’intreccio della storia.
Come tutte i suoi protagonisti, anche Dean
e Blue hanno un passato, un repertorio di avvenimenti dolorosi che li ha
portati ad essere le tigri che si dimostrano. Si son fatti largo tra delusioni
ed addii e ogni volta che credevano di aver raggiunto un equilibrio, ecco che
qualcosa o qualcuno rientrava prepotentemente nelle loro vite, scombussolandole.
Non potrei stabilire chi dei due sia stato
più penalizzato, ma Blue ha dimostrato di avere maggiori difficoltà nel fidarsi
della gente e soprattutto nel dire addio ad una persona dopo che gli si è affezionata.
È convinta di non meritare amore e cerca di legare il meno possibile proprio perché,
abituata a spostarsi in continuazione, cerca di star lontana dai sentimenti per
evitare di sentirsi di nuovo sola. Ma lo stesso Dean non è da meno per il modo in cui si fa scudo dietro
la figurina esile di Blue come paracolpi di un passato presente.
" Dean le sarebbe mancato da morire quando fosse partita, ma aveva una vita intera di pratica nel dire addio alle persone a cui teneva e non le ci sarebbe voluto molto per scordare anche lui".
Ma le loro posizioni sono molto differenti.
Blue è al verde, ha un sex-appeal pari a
zero e chi la veste ha disegnato i vestiti delle streghe di Eastwick. Fate due
conti e provate ad indovinare chi se la passi meglio, anche se posso affermare
che i soldi non sono la felicità delle persone, ma perdessi la lingua se non ammettesi che sono di aiuto.
La storia principale corre parallela ad un’altra,
nata ben trenta anni prima tra il padre rockettaro di Dean, Jack, e la groupie
redenta della madre, April.
Ho amato questa donna fin da subito. Ha errori incalcolabili da farsi perdonare, ma li ha pagati a caro prezzo e il solo fatto
di aver architettato un imbroglio degno di Lupin per cercare di far qualcosa di
buono per il figlio è da ammirare.
I Chicago Stars e tutti i suoi componenti mi
mancheranno tantissimo, sono una serie da non perdere e chissà che la Phillips
non voglia regalarci un ultimo libro con la vita di tutti insieme.
Nessun commento:
Posta un commento