Irene Reffo
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17 pagine
Ebook € 0,99
Breve racconto erotico in cui il BDSM incontra l'amore, legati entrambi dal fil rouge del dolore, emotivo e fisico. Un dolore, però, che non è mai odio, semmai un amore così forte e profondo da scendere negli Inferi per cercare di sopravvivere. le pratiche BDSM non sono intense come mero piacere, ma come risorsa ultima per compensare ad un amore che non ha abbastanza forza per esistere. Una storia che non vuole fermarsi al puro e semplice erotismo, ma vuole scendere fin dentro all'anima, pescando a piene mani dall'immenso mare dei sentimenti. Erik e Christian: apparentemente due personaggi completamente opposti, in realtà due facce della stessa medaglia, due sfumature dell'amore e, nello steso tempo, del dolore. Lacrime e sangue, polvere e ferro. E un amore che non è mai venuto meno.
La recensione:
L'autodistruzione non è mai la risposta corretta alle difficoltà della vita e ordine e disciplina, sono due regole fondamentali che la protagonista del breve racconto che ho appena terminato di leggere, non riesce proprio a rispettare.
Questo è un piccolo estratto di diario, nel quale vengono riportate delle emozioni o per meglio dire, un dolore inimmaginabile, dopo essersi lasciati con l'amore della propria vita.
Si affronta un tema molto forte di fronte al quale la maggior parte delle persone atterriscono.
Nella trama si legge più di una volta la sigla BDSM, ma questo racconto ne ha solo un lieve sentore, in quanto si è soffermati più sul perchè la protagonista la pratichi, che sul per come.
Non è l'ennesima storia di fruste e catene in una vera e propria sessione di bondage, ma una ricerca interiore che la ragazza fa per sviare al suo tormento.
E' alla deriva e solo una buona dose di dolore con il rispettivo raggiungimento dell'oblio, le riescono a dare brevi attimi di pace all'abisso che si porta dentro.
" Emotivamente distrutta, volevo arrivare al punto di non sentire più nulla,
volevo approdare ad una terra di mezzo tra tutto il caos delle emozioni e la pace
che solo la nullità della morte può dare. Non volevo morire.
Ma non sapevo più vivere. Faceva troppo male."
Tagli e frustate sono solo il mezzo che si adopera per spronare un cuore ad essere insensibile per l'abbandono di un amore.
Sembra terribile da dire, il concetto in sé è davvero impensabile dal mio punto di vista, ma leggere questo breve estratto, mi ha dato accesso ad una mente con un punto di vista totalmente differente dal mio, giustificandolo in modo eccellente.
La scrittura è perfetta e la delicatezza con quale si accarezzano questi pensieri è spettacolare.
Mettere la propria vita nelle mani di un'altra persona è il rischio più grande e la sensazione più bella che questa ragazza possa provare.
Che fosse piacere o dolore, carezze o frustate, tutto doveva condurre all'abbandono più totale, che non sta a significare rinunciare a se stessi, ma avere il coraggio di abbassare le proprie difese e di scoprirsi fragili e umani.
Poche pagine, ma colme di sentimenti.... Bellissimo.
Qui il Booktrailer:
Grazie infinite per la recensione! Grazie per aver accolto questo racconto, nonostante il tema che, mi rendo conto, non è facile da affrontare. Una recensione che mi ha commosso!
RispondiEliminaGRAZIE!!!
E ti auguro che qualunque amore tu viva sia sempre felice!!!